La tetrodotossina

Di solito  nel mondo animale i colori sgargianti  sono  sinonimo  di grande  pericolosità e Hapalochlaena  lunulata  e  la Metasepia  pfefferi,  piccoli e  variopinti cefalopodi,  non ne  fanno eccezione. Sono dotati di ghiandole salivari che producono  un mix di sostanze tossiche, tra cui la tetrodotossina; in realtà la molecola è prodotta  da batteri simbionti, che rendono appunto la loro saliva tossica per le prede. Il veleno viene diffuso nel corpo della vittima tramite morso. L’effetto immediato della tetrodotossina è la paralisi, così le prede non possono allontanarsi e possono essere consumate comodamente.

I batteri simbionti che vivono nelle ghiandole salivari , sono trasmessi da una generazione alla successiva, attraverso le uova. Dunque il polpo  e la seppia sono in grado di uccidere sin dal loro primo giorno di vita e pure le uova, se ingerite, potrebbero essere pericolose.

La tetrodotossina agisce  legandosi  ai canali del sodio,  determinando la paralisi completa dei muscoli volontari. La morte sopraggiunge per soffocamento. La dose letale è di 0.009 mg per Kg di peso, dunque una piccola quantità è in grado di uccidere una persona perfettamente in salute. Una dose di soli 0.72 mg è letale per un uomo di 80 Kg. Il becco dei due animali è molto accumunato  e riesce con facilità a penetrare gli indumenti o la muta, inoltre potrebbe risultare del tutto indolore. Non esiste, purtroppo, ancora antidoto al loro veleno.

Il primo effetto della tetrodossina è  un forte senso di nausea, seguito dall’offuscamento della vista. Spesso in meno di un minuto si diventa completamente ciechi, le pupille rimangono dilatate all’estremo e fisse. Si perde ogni sensazione tattile e la gola si intorpidisce impedendo il deglutire o il parlare. Ci vogliono circa tre minuti perché la paralisi sia generalizzata e si blocchi il diaframma impedendo la respirazione naturale causando, quindi in breve tempo la morte  per  asfissia  e   conseguente  arresto  cardiaco. La  persona  avvelenata  va  subito immobilizzata  e immediatamente occorre iniziare la respirazione artificiale.

Il veleno uccide soltanto per arresto della respirazione, non ha altri effetti: quindi finché la respirazione artificiale  viene continuata,  il ferito resta in vita, per quanto paralizzato. Non esistendo antidoto, l’unica possibilità è continuare il trattamento finché il corpo non espelle da sé la tossina: ma ci vogliono circa 24 ore. Se si riesce a trasportare la vittima in ospedale, è probabile che riesca a salvarsi potendo disporre di macchine per la respirazione.

Non ci sono  stati  casi  registrati di avvelenamento durante il mantenimento in cattività di questi due animali.

Introduzione

Il polpo  è una delle più affascinanti e gratificanti  creature marine che si possano allevare in acquario.  I polpi si  rendono  interessanti  per il loro comportamento,  la loro capacità  di apprendere, la loro interazione con noi, la loro incredibile forma e le capacità di variazione cromatica. Sono creature intelligenti ed hanno una spiccata personalità.

 

Distribuzione ed habitat

Pacifico occidentale, tra Giappone e Australia: in particolare Papua Nuova Guinea, Indonesia e Filippine, Malesia. Abita nelle acque basse delle pozze mareali: polle d’acqua dal fondale roccioso (o corallino), indipendenti durante la bassa marea e sommerse durante le fasi di alta.

 

Caratteristiche

I polpi sono  membri  del phylum Mollusca, questo  li rende lontani cugini di una grande varietà di animali familiari a noi acquariofili  tra cui i Polyplacophorans, Gasteropodi    e Bivalvi. Come calamari, seppie e nautilus i polpi sono dei cefalopodi.

Hapalochlaena lunulata è piccolo polpo con otto tentacoli, non più grande di 20 centimetri. Può pesare tra i 10 e i 100 grammi, con una stazza media di 55. Normalmente ha un colore marrone-dorato, ma quando  è in pericolo mostra i brillanti e bellissimi anelli blu elettrico da cui prende il nome, su fondo che può virare al giallo intenso come al bianco. È dotato di un piccolo becco estremamente affilato. Hapalochlaena lunulata come la maggior parte dei polipi ha un ciclo vitale molto breve e raramente supera l’anno di età.

 

Comportamento in acquario

Sono animali diurni e può essere interessante osservarli giocare. È possibile insegnargli ad aprire barattoli con dentro un gustoso granchio, inoltre, è possibile abituarli ad accettare il cibo attraverso una lunga pinza.

L’acquario di barriera: “una casa accogliente?”

Si  discuteranno ora le esigenze  di un polpo in cattività, ed il perché non se ne  dovrebbe inserire  uno nel  classico  acquario di barriera. In  generale,  i  cefalopodi  sono  predatori altamente  attivi che  hanno un insolito metabolismo,  abbastanza accelerato per un invertebrato. Ciò significa  che hanno   particolari esigenze  in merito  ad alcuni parametri dell’acqua (in  particolare, la concentrazione  di ossigeno)  più di quanto non necessitino  la maggior parte degli invertebrati tropicali. Un acquario di barriera fornisce al polpo delle eccellenti condizioni in termini di qualità e parametri  dell’acqua ma non riesce a garantire altre  condizioni necessarie  a poterne  allevare  uno in  cattività. Ad esempio,  un fattore limitante dei nostri acquari di barriera  è l’assenza di un coperchio che impedirebbe  ai nostri ospiti una rapida fuga dal mondo sommerso al il pavimento, anche la presenza di lastre forate o reti non è sufficiente a trattenere questi artisti della fuga che riescono ad oltrepassare fori molto più piccoli della loro testa.

Questo ci pone con un dilemma: come si fa a lasciare la vasca senza coperchio per consentire lo scambio efficiente di gas tra atmosfera e superficie dell’acqua e contemporaneamente  fare un acquario a prova di fuga per evitare  al polpo di arrampicarsi  ed  uscire  dalla vasca? Esistono diverse strategie, ma quella migliore consiste nel chiudere la vasca con un coperchio (abbastanza pesante o dotato di serratura per impedire al polpo di sollevarlo) e collegarla ad una sump aperta che sopperisca al problema dello scambio gassoso.

Per allevare un piccolo polpo la vasca deve essere almeno di 30 litri.

 

I parametri dell’acqua

La maggior parte dei  testi di acquariofilia  che menzionano il polpo sostengono che questi animali sono estremamente sensibili alla qualità dell’acqua. Tuttavia, tale affermazione non è del tutto vera. Numerose  esperienze  con polpi allevati in cattività, hanno dimostrato che questi  animali sono  piuttosto  tolleranti  rispetto  ad una varietà di valori dell’acqua  che risulterebbero del tutto inaccettabili per un normale acquario di barriera. Infatti, nelle cinque specie  allevate  in cattività   non si  è registrata  alcuna riduzione significativa  nel tasso  di alimentazione o di crescita per un pH a partire da 7.5, salinità nell’intervallo  32-38 ppm, anche ammoniaca  e nitriti sono stati tollerati in concentrazioni alte come 0,2 ppm. Nel caso dei nitrati, anche concentrazioni  fino a 500 ppm non hanno influenzato la crescita  o l’alimentazione  in modo significativo.  Quindi, nonostante  la loro reputazione  di animali estremamente sensibile, i polpi sembrano essere tolleranti ad una gamma piuttosto ampia di condizioni dell’acqua.

Ci sono due esigenze principali nei parametri dell’acqua, comuni sia al l’acquario di barriera sia  all’allenamento dei polpi. In primo luogo, elevate  concentrazioni di metalli pesanti,  in particolare il rame, sono letali per gli invertebrati,  che si tratti di coralli o polpi. In secondo luogo, gli habitat di scogliera sono caratterizzati da acqua molto ossigenata e i polpi sono estremamente sensibili a basse concentrazioni di ossigeno disciolto in acqua. Gli esperimenti con il polpo comune,  Octopus  vulgaris, hanno dimostrato  che questi  animali muoiono quando la concentrazione  di  ossigeno  disciolto scende  a 2,5 mg/l  e  hanno maggiori probabilità di contrarre malattie o lesioni con concentrazioni di ossigeno inferiori a circa 5 mg/l

 

Il filtraggio meccanico

Essendo  i  polpi continuamente  soggetti  alla perdita di  lembi  di  pelle  dai tentacoli  e mangiando  in maniera molto “disordinata” tendono  a sporcare  molto, portando ad un innalzamento degli inquinanti in acqua. Per garantire al polpo un acqua sempre perfetta si possono eliminare  questi residui biologici attraverso una filtrazione  meccanica. La manutenzione del filtro meccanico  deve essere regolare per evitare che questo si intasi. Un filtro  seriamente  intasato  può essere  seriamente  nocivo per il  polpo, a seconda  delle dimensioni della vasca e la grandezza del polpo, il filtro dovrebbe essere pulito più o meno di due volte a settimana.

 

Concentrazione di ossigeno in acqua

Ritornando alla concentrazione di ossigeno disciolta in acqua, senza sufficiente movimento o superficie libera per consentire lo scambio efficiente di gas, il tasso di ricambio dell’ossigeno nell’acquario non è in grado di tenere il passo con la velocità con cui viene utilizzato  dagli animali e dai batteri nella vasca e nel filtro. Purtroppo, molte volte non ci si  rende conto della concentrazione di ossigeno troppo bassa, fino a quando questa non diventa letale per il polpo. È possibile garantire una buona ossigenazione dell’acqua con uno schiumatoio che oltretutto tende a tenere il valore degli inquinanti basso.

Per  un polipo di piccole dimensioni,  utilizzando un acquario ben sigillato  con una sump aperta in cui mettere lo skimmer ed il filtro meccanico, non si dovrebbe incorrere nella poca ossigenazione dell’acqua. Se l’acquario  non possiede una sump si può utilizzare insieme al filtro meccanico ed allo skimmer un aeratore a porosa.

 

Spruzzi d’inchiostro

Oltre ai motivi sopra elencati, uno schiumatoio è efficiente,  insieme all’uso di carbone attivo, nel caso in cui l’animale, spaventato, espella inchiostro in acquario. Lo spruzzo di inchiostro è una strategia difensiva normale dei cefalopodi  e anche se naturale può essere un problema serio  in un sistema  chiuso. L’inchiostro  in sé  non è  tossico  ma può ricoprire  le superfici branchiali del polpo, portando al soffocamento dell’animale se  non viene immediatamente rimosso.  L’uso del carbone attivo e  di un efficiente skimmer  può contribuire  a rimuovere l’inchiostro  dall’acquario,  e vi darà più tempo per fare un cambio d’acqua. I polpi possono controllare la quantità di inchiostro  che espellono,   se tale quantità  è piccola e l’acquario  è grande, l’uso di carbone attivo e lo schiumatoio possono eliminare completamente la necessità del cambio d’acqua.

 

Il movimento

La maggior parte delle specie di polpi ama un movimento dell’acqua relativamente alto, ma questo risulta problematico per il loro allevamento in acquario poiché i polpi, essendo animali molto curiosi, potrebbero infilare i tentacoli nell’elica delle pompe di movimento riportando gravi lesioni. Un modo sicuro per generare il movimento  dell’acqua  è il sistema di overflow collegato ad una pompa di risalita con una portata oraria di almeno 5-6 volte il volume della vasca. Lo scarico dell’overflow  deve essere schermato in modo tale che il polpo non possa ottenere un varco per la fuga. La protezione dello scarico, che sia una rete o una maschera in plexiglas forata, deve impedire  al polipo di fuggire ma permettere agli avanzi di cibo ed ai lembi di pelle persi dall’animale di passare e scendere in sump. Lo scarico inoltre dovrà essere soggetto a periodica pulizia per evitare che le maglie o i fori si intasino causando la fuoriuscita d’acqua dalla vasca.

 

Convivenza in vasca

Un altro motivo per non inserire  un polpo in un acquario  di barriera è  che  il piccolo cefalopode si nutrirà in breve tempo di lumache, paguri ed altri crostacei utili a tenere sotto controllo la proliferazione di alghe indesiderate.  Un altro alimento molto apprezzato  dal piccolo polpo sono le belle e costose tridacne. La presenza in vasca di cnidari potrebbe invece essere svantaggiosa per il nostro curioso inquilino  che essendo sensibile ai tentacoli urticanti di questi animali tende nel migliore dei casi a stressarsi, nel peggiore a contrarre infezioni che possono essere gli letali.

 

Dieta

Le prede naturali del polipo sono  principalmente altri molluschi e crostacei. Ovviamente, si dovrebbe fare uno sforzo per fornire tali alimenti, e si dovrebbe anche cercare di ottenere cibo fresco e variegato. Se i crostacei vivi non sono facilmente disponibili, la migliore alternativa è quella di alimentare il vostro animale con gamberetti congelati di buona qualità (dopo averli scongelati, naturalmente), a condizione  che si tenti di variare la dieta di volta in volta con altre prede. Si possono somministrare anche crostacei d’acqua dolce che hanno un profilo nutrizionale sorprendentemente vicino a quello dei loro cugini marini. Così, un altro ottimo alimento potrebbero essere dei crostacei d’acqua dolce come i gamberi fantasma facilmente reperibili in commercio come cibo vivo per pesci. 

 

Octopus mercatoris  piccolo polpo proveniente dal golfo del Messico. È un animale notturno che trascorre le ore di luce nella sua tana tra le rocce. È possibile osservare la sua vita notturna attraverso una luce rossa per lui impercettibile.

 

 

Introduzione

Perché allevare seppie in acquario?

 

Le seppie sono animali stupendi sia per gli straordinari colori che per la singolare intelligenza. Girano per la vasca come colibrì, si spostano in verticale, in orizzontale  e con la loro pinna sembrano quasi danzare. Riescono a cambiare colore in modo sorprendente, ed addirittura possono  creare  dei modelli di  colore  che  pulsano  o variano a bande. Sono  predatori fenomenali, inseguono le loro prede con astuzia ed attaccano con precisione, velocità e abilità. Con il  tempo  imparano a riconoscere  chi le  alleva,  e  spesso  vi “saluteranno”  quando camminerete  nella  stanza  (o  forse  semplicemente  sanno  che portare  il  cibo ).  Inoltre  a differenza  di altri cefalopodi  ad otto tentacoli  (polpi)  non cercano  di fuggire  dal vostro acquario.

 

Distribuzione ed habitat 

La Metasepia  pfefferi  è diffusa  nelle  acque  del sud  est  asiatico  (Indonesia,  Malesia,  Nuova Giunea, Filippine  ecc..)  e  in Australia. Si  trova da 3 a 90 metri  di profondità, la si  può osservare soprattutto tra il sedimento e il fango, mentre è meno comune su substrati rocciosi poiché risulta essere troppo visibile alle sue prede. Substrati duri come rocce e legno, sono invece ampiamente utilizzati per la deposizione e l’ancoraggio  delle uova.

 

Caratteristiche

Le seppie sono dei cefalopodi come polpi e calamari ed appartengono al phylum Mollusca come i bivalvi ed i gasteropodi ma, a differenza di questi, si muovono molto più velocemente, cacciano  attivamente  il  cibo e  sono  abbastanza  intelligenti.  Le seppie  possiedono  dieci tentacoli ciascuno  con due fila di ventose dei quali due sono  destinati  all’alimentazione   e vendono allungati in pochissimi istanti per catturare e portare al becco la preda. Possiedono tre cuori, un cervello a forma di anello ed hanno una durata di vita compresa dai sei mesi ai tre anni.

 

La presenza di cromatofori sulla sua pelle le permette di cambiare rapidamente  colore e di creare stupendi disegni sulla loro pelle che possono generarsi e disfarsi in pochi attimi o che si ripetono in maniera ipnotica, questi  giochi visivi sono  usati  per la comunicazione   e per confondere sia prede che predatori.  Un altra strategia difensiva delle seppie sta nello spruzzare un getto d’inchiostro per poi dileguarsi nella nube nera che esso genera in acqua. 

La locomozione della seppia è garantita da una pinna che cinge tutto il manto inoltre quando si sente minacciato l’animale si avvale di un potente getto d’acqua, pompato  dalle branchie e che fuoriesce dalla bocca, che le da una potente spinta propulsiva. La Metasepia pfefferi come ulteriore sistema di locomozione si avvale di due tentacoli posti alla base del mantello che utilizza come gambe per spostarsi sul fondo sabbioso.

 

Mantenimento in acquario di piccole seppie (Metasepia pfefferi e Sepia bandensis)

 Introduzione

Si pensa che le Seppie siano animali difficili da mantenere in acquario. In realtà presentano le stesse difficoltà di un qualsiasi acquario di barriera, ovviamente vi sono alcuni accorgimenti da dover rispettare.

 

Gran parte della reputazione di essere animali problematici da allevare viene dalla difficoltà di reperire in commercio animali sani.  Spesso  i combattimenti  che avvengono durante  il trasporto portano a lesioni o ad infezioni che risultano essere letali, inoltre, gli animali stressati possono espellere inchiostro nei sacchetti di trasporto che ne causa il soffocamento.

Ad alimentare la cattiva reputazione contribuisce la breve vita di questi animali. Vari studi dimostrano che la longevità delle seppie aumenta in base alla taglia e diminuisce  in funzione della temperatura quindi le piccole seppie tropicali hanno un’aspettativa di vita molto breve. Se si  è in grado di mantenere    una seppia  fino alla fine della sua  vita naturale, si  potrà osservare la fase di senescenza, tale fase nei cefalopodi è decisamente straziante. L’insorgenza della senescenza è spesso caratterizzata da una opacità degli occhi. Dal momento che la vista è fondamentale  per la caccia, tale opacità può essere disastrososa in quanto la capacità di individuare e catturare la preda viene compromessa, inoltre i tentacoli dell’animale sembrano non funzionare  correttamente. Alla fine, l’animale può diventare letargico, senza  mostrare alcun interesse per il cibo e riluttante a muoversi. La senescenza può durare per giorni o mesi.

 

La vasca

Trattandosi di piccole seppie non si avrà bisogno di una vasca molto grande, basteranno 40 litri per esemplare, sono da evitare vasche troppo grandi perché le seppie potrebbero aver difficoltà ad individuare il cibo. La vasca dovrebbe essere sviluppata in altezza per dare  alle seppie la sensazione di profondità che tanto amano.

 

I parametri dell’acqua

Le Metasepia pfefferi e le Sepia bandensis provenendo dalle Filippine, Indonesia e Papua  Nuova Guinea gradiscano gli stessi parametri dell’acqua. Peso specifico circa 1.025, pH compreso tra 8,1-8,4 , ammoniaca, nitriti e nitrati quanto più possibile vicini allo zero. Temperatura sui 28 gradi. Prima di inserire le piccole seppie l’acquario  deve essere ben maturo. Attenzione ai metalli pesanti, in particolar modo il rame, che sono letali per i nostri cefalopodi.

 

Filtraggio

Un  schiumatoio  è  d’obbligo, non solo  per una questione  di ossigenazione  e  di pulizia dell’acqua,  ma anche  per far fronte  ad eventuali  spruzzi  di inchiostro. Una filtrazione meccanica in aggiunta allo schiumatoio permette di eliminare tutti i residui del pasto degli animali. Inoltre, dovrebbe sempre essere presente un filtro a carbone attivo nel caso in cui le seppie spruzzino inchiostro. I materiali filtranti devono essere sottoposti a periodica pulizia per evitare l’aumento degli inquinanti in acquario. Il sistema di filtraggio può essere alloggiato in una pratica sump o essere messo direttamente in vasca, l’importante è schermare con una spugna gli ingressi al gruppo motore per evitare che i tentacoli delle piccole seppie vengano risucchiati e tranciati. Si consiglia di effettuare un unico cambio mensile che può oscillare tra il 25% e il 50% in base ai valori dell’acqua.

 

Movimento

Il movimento non deve essere eccessivo e si raccomanda come nel caso dei filtri di schermare l’aspirazione delle pompe con della spugna.

  

Illuminazione

L’illuminazione non è un problema per le seppie, bensì lo è per i coralli che si deciderà di allevare in vasca.

  

Allestimento

Bisognerà creare nella rocciata tane abbastanza ariose oppure si potrebbe optare perde gli archi che  facciano sentire  le  seppie  protette  ma che  al  contempo  ci  permettano  di individuarle. Come substrato è da preferire un letto di sabbia alto 1/2 centimetri. Le seppie amano scavare quindi un DSB potrebbe essere problematico.

 

Dieta

Le seppie sono dei predatori ed in natura mangiano soprattutto crostacei e pesci, sembra che il movimento della preda provochi in loro lo stimolo della caccia. In acquario l’alimentazione di questi animali potrebbe essere un problema sia per la reperibilità di cibo vivo sia per il costo. Si potrebbe alimentarli con crostacei e pesci marini comprati nei negozi di acquariofilia ma questo  risulterebbe abbastanza  costoso,  in alternativa si  potrebbero utilizzare gamberi fantasma d’acqua dolce oggi sempre più reperibili ma bisognerebbe comunque variegate la dieta con altri cibi. Una soluzione molto comoda sarebbe quella di utilizzare pesce o crostacei freschi o congelati in vendita in qualsiasi pescheria o supermercato ma vanno prima abituate le seppie a questo genere di alimenti, un espediente è quello di introdurre il cibo in vasca con un lungo spiedo e simulare il movimento di una preda viva. Si suggerisce di alimentare le seppie  almeno una volta al giorno rimuovendo dopo il pasto  tutti i resti  di cibo per non inquinare  l’acqua. Avendo le seppie un metabolismo molto accelerato è anche  sconsigliato lasciarle più di due giorni senza cibo.

Sepia bandensis è una seppia tropicale di piccole dimensioni (12 centimetri) vive nelle stessa aree della Metasepia pfefferi ma a differenza di questa non è velenosa e non è dotata dei due tentacoli utilizzati per spostarsi sul fondo.

 

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