Pochi pesci marini possiedono il complesso pattern comportamentale finalizzato alla cura della prole e alla difesa delle uova e del nido. Solitamente gli organismi marini tendono a produrre tante uova di piccole dimensioni, larve planctoniche che possano diffondere e migrare su ampie superfici seguendo le correnti. Ovviamente questa non è una regola di natura:basti pensare al genere Apogon e Pterapogon ma anche al genere Opistognatus ove il maschio fa da incubatore orale, proteggendo uova e larve dai predatori. Una evoluzione di questo tipo, se da un lato aumenta la possibilità di sopravvivenza della prole, d’altro canto non permette alla specie di diffondere velocemente il proprio areale. Normalmente i Pomacentridi, cioè le damigelle, non hanno nessun tipo di cura parentale. Chromis e Crisyptera ad esempio non mostrano alcun interesse nei confronti del destino, spesso avverso, che attende la propria progenie. Eppure i Pomacentridi sono strettamente imparentati con i ciclidi, i pesci che maggiormente mostrano cure parentali e il cui comportamento è molto studiato. Sappiamo ad esempio che un tasso elevato di prolattina stimola il comportamento di difesa e aerazione delle uova e delle larve. È stata scoperto che Altrichthys alelia, un Pomacentride delle Filippine terribilmente somigliante ai Chromis viridis, mostra cure parentali non soltanto verso le proprie uova ma anche nei confronti delle proprie larve. Questo comportamento, resto in questa famiglia, è stato osservato anche in specie del genere Acanthochromis.
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